La tecnica nelle ricerche, vite salvate e risorse risparmiate
Quarto Grado - Puntata 11 Settembre 2020
TG5 23 agosto 2020 ore 20.00
Caso Parisi, criminologa Volpini: No omicidio suicidio, Viviana forse senza farmaci
Roma, 19 ago. (LaPresse) - "Non si tratta di omicidio-suicidio" perché la morte è avvenuta a seguito di un imprevisto, l'incidente stradale, e il comportamento della donna successivamente era disorganizzato, sintomo di una condizione di allucinazione o disequilibrio". Lo dice a LaPresse la criminologa Laura Volpini - psicologa giuridica e forense che ha seguito i casi di via Poma e Serena Mollicone - commentando il caso di Viviana Parisi e di suo figlio Gioele Mondello, trovato oggi dopo 16 giorni di ricerche. "Da quanto sappiamo ritengo più plausibile una fatalità, a fronte di una condizione di forte disagio mentale" spiega. "Viviana non aveva l'obiettivo di uccidere il bambino piuttosto voleva arrivare alla piramide della Luce - aggiunge - Non si può stabilire se Viviana avesse deciso di andare già quando era a casa o se lo abbia deciso in corsa... Resta il fatto che la donna aveva una patologia grave e in quel momento uno stato mentale alterato. La domanda è se la signora si fosse fatta seguire a livello psichiatrico e se fosse sotto cura farmacologica". Dai comportamenti che ha avuto la dj piemontese, spiega Volpini "è più plausibile che l'incidente abbia scombinato i suoi piani, che comunque in preda a una crisi mistica si sia avventurata a piedi e che sia stata aggredita dagli animali selvatici". Un comportamento, conclude, "spiegato solo dal fatto che probabilmente non stesse assumendo alcun farmaco oppure non stesse seguendo la prescrizione medica".